La balena e i denti molli!
I misticeti, anche chiamati balene, sono un sottordine di Cetacei, rappresentato dalle balenottere, dalla megattera, dalla caperea, dalla balena grigia e dalle balene propriamente dette.
Questi mammiferi sono davvero speciali: hanno denti “molli”, o meglio flessibili, chiamati fanoni.
I fanoni sono delle lamine prodotte dall’epidermide che contengono cheratina e idrossiapatite, sono elastiche e hanno il bordo frangiato.
Sono inserite in due file parallele nell’osso superiore della bocca, per un totale di 800 filamenti lunghi fino a 3,5 metri.
Praticamente è una sorta di grande tenda che pende dall’alto!
Ma cosa se ne fanno le balene (misticeti) di questi numerosi denti “molli”?
La balena ha una mole davvero imponente – la balenottera azzurra, in particolare, con i suoi 30m di lunghezza, è l’animale più grande al mondo – ma, a dispetto della sua dimensione, ama cibarsi di organismi piccolissimi.
Per catturare i suoi stuzzichini preferiti (piccoli pesci, plancton e krill), la balena usa i fanoni come un filtro!
Aprendo la sua bocca fa entrare tantissima acqua ricca di queste prelibatezze. Se deglutisse tutto, ad ogni “boccone”, si riempirebbe la pancia di liquido, per questo ha messo in atto una tecnica davvero speciale: una volta chiusa la bocca, utilizza la lingua per spingere acqua e cibo in direzione dei fanoni. Questi agiscono come setacci, lasciando fuoriuscire l’acqua e trattenendo all’interno il succulento spuntino, e il gioco è fatto!
Lo sapevi che…?
La consistenza rigida ma flessibile dei fanoni ha portato l’uomo – tra il 700 e l’800 – ad utilizzare moltissimo i “denti di balena”.
I fanoni venivano impiegati per la realizzazione delle strutture di supporto di busti e corsetti femminili, ventagli e cappelli, venivano, poi, usati per costruire aste per parasoli e fruste per i carretti. Se ne faceva un uso simile a quello che oggi facciamo della plastica! Per molto tempo le balene sono state cacciate per i loro denti ma, soprattutto, per il loro grasso dal quale veniva estratto un olio utilizzato per illuminare case e strade, riscaldare edifici, realizzare sapone, trattare stoffe e cordame.
La spietata caccia alle balene portò questi mammiferi vicini all’estinzione, nell’800 vennero uccise più di 200 mila balene.
La trivellazione del primo pozzo petrolifero, nel 1859 negli Stati Uniti, paradossalmente, ha salvato le balene dalla loro scomparsa sulla terra!